Avete mai notato quei piccoli punti neri ai bordi del parabrezza delle auto? Anche se possono sembrare un semplice dettaglio estetico, in realtà svolgono una funzione molto importante.
La fascia nera decorata con questi punti è nota come “fritta”. Non si tratta di un semplice ornamento, ma di un rivestimento ceramico resistente, cotto direttamente nel vetro. Ha diverse funzioni cruciali per l’auto.
Prima dell’introduzione della fritta, negli anni ’50, per fissare i vetri alle auto si utilizzavano adesivi e cornici cromate. Questo metodo, sebbene efficace contro vibrazioni e infiltrazioni, non era sempre la soluzione ideale per quanto riguarda la durata.
Per chiarire, la fritta è una miscela di sostanze chimiche che, una volta raffreddate, diventano composti vetrosi. Questa miscela viene poi applicata sul vetro, quasi come una vernice, prima che il vetro venga riscaldato.
La fritta non solo sigilla la connessione tra il vetro e il telaio dell’auto, ma protegge anche l’adesivo dal sole e dai suoi dannosi raggi UV. Questo contribuisce a rendere il parabrezza una parte strutturale della carrozzeria dell’auto.
Ma la fritta ha anche un ruolo estetico. Permette una transizione delicata e gradevole dalla cornice nera del parabrezza alla sua parte trasparente.
Curiosamente, alcune case automobilistiche, come Jeep, utilizzano la fritta per inserire piccoli dettagli, noti come “uova di Pasqua”, soprattutto in modelli o edizioni speciali.
In conclusione, la prossima volta che osservate i punti neri sul parabrezza di un’auto, ricordate che non sono solo un dettaglio: sono un elemento che combina funzionalità, sicurezza ed estetica.