Quali sono le differenze tra i convertitori catalitici per veicoli ibridi e quelli solo a combustione?

Le auto, siano esse ibride o a combustione, necessitano di un sistema che limiti le emissioni inquinanti. Qui entra in gioco la marmitta catalitica, che trasforma gli inquinanti in sostanze meno dannose per l’ambiente e per la nostra salute.

Umicore, azienda leader nella tecnologia delle emissioni, ci aiuta a comprendere le diversità tra i convertitori catalitici per auto ibride e quelle a combustione. Cláudio Furlan, uno dei dirigenti dell’azienda, spiega che nel caso delle auto a combustione, il convertitore è sempre attivo quando il motore funziona. “Si trova all’interno di un contenitore d’acciaio e ha un nucleo che utilizza metalli come platino, palladio o rodio. Questi metalli, quando entrano in contatto con gli inquinanti, avviano reazioni chimiche che li neutralizzano”, dice Furlan.

Le cose si complicano un po’ con le auto ibride. Visto che hanno un motore elettrico che lavora insieme a quello a combustione, la temperatura dei gas di scarico è generalmente più bassa. Furlan evidenzia che “il catalizzatore deve essere formulato per lavorare in queste condizioni termiche diverse”.

Un altro punto interessante è che, quando l’auto ibrida è alimentata solo dall’energia elettrica, il catalizzatore non ha nulla da “pulire”, poiché non vengono prodotti gas di scarico. Ma, se il motore a combustione entra in gioco, il catalizzatore deve attivarsi rapidamente. Furlan spiega che “questo necessita di tecnologie avanzate per garantire che il catalizzatore possa funzionare anche a temperature più basse”.

Ma come ci accorgiamo se qualcosa non va nel nostro convertitore catalitico? “La risposta è semplice: basta tenere d’occhio la spia sul cruscotto”, suggerisce Furlan. Se si accende, potrebbe indicare un problema con il catalizzatore. E non importa se la tua auto è ibrida o tradizionale, la spia funziona allo stesso modo.

Per quanto riguarda la durata, Furlan rassicura che “il catalizzatore dovrebbe durare almeno 80.000 chilometri per auto prodotte fino al 2021, e ben 160.000 chilometri per quelle prodotte dal 2022 in poi”. Tuttavia, per assicurarsi che duri a lungo, è essenziale seguire le raccomandazioni del costruttore sull’effettuazione dei controlli e sulla manutenzione.