Bollo auto, fine delle ansie: informazioni essenziali per evitare rischi

Il bollo auto rappresenta probabilmente una delle tasse più ingombranti per gli italiani, ma con le nuove regolamentazioni in atto, è possibile dire addio alle preoccupazioni.

Anno dopo anno, gli italiani si trovano a dover gestire diverse tasse legate ai propri beni, tra cui l’abitazione e l’automobile. Oltre alle spese per manutenzione e revisione, che andrebbero effettuate ogni sei mesi, e ai costi del carburante, c’è il famigerato bollo auto, una spesa non proprio gradita dalla maggior parte delle persone.

Il bollo auto è una tassa annuale che riguarda il possesso di un veicolo e si applica a tutte le auto immatricolate e quindi provviste di targa. Essendo una tassa gestita a livello regionale, l’importo può variare in base al luogo di residenza del proprietario.

BOLLO AUTO

Ciò che ogni proprietario di auto deve tenere a mente è, innanzitutto, la data di scadenza del bollo. Generalmente, questa coincide con la data di immatricolazione del veicolo. Il bollo auto scade precisamente un anno e un mese dopo l’immatricolazione. Quindi, se un veicolo è stato immatricolato il 19 luglio 2021, il bollo scadrà il 19 agosto 2022. Se il pagamento non viene effettuato, la Regione può procedere all’invio di una notifica di pagamento tramite l’Agenzia delle Entrate, ovvero la cartella esattoriale.

Se si verifica un mancato pagamento del bollo e si riceve la cartella esattoriale, è fondamentale verificare che la propria situazione non sia caduta in prescrizione. Questa decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo al mancato pagamento e si conclude tre anni dopo. Ad esempio, se il bollo non è stato pagato nel 2023, il termine di prescrizione si estenderà dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026.

A volte, la cartella esattoriale potrebbe non raggiungere il destinatario per vari motivi, come errori nella consegna o imprevisti. Possono anche verificarsi circostanze che interrompono il periodo di prescrizione, facendo ricominciare il conteggio da capo. In tali scenari, è l’Agenzia delle Entrate stessa a interrompere il procedimento, forse perché il debitore ha manifestato l’intenzione di pagare.

In assenza di notifica dell’atto, è possibile presentare un ricorso alla Commissione tributaria territoriale, entro 60 giorni dalla data in cui si sarebbe dovuta ricevere la notifica di pagamento. Se si dovesse subire un pignoramento o un fermo amministrativo del veicolo senza aver precedentemente ricevuto alcuna notifica, è possibile rivolgersi al Giudice di pace entro 30 giorni dalla conoscenza dell’evento.