Potrebbe davvero arrivare il momento di salutare la Fiat Panda? Sembrerebbe di sì, almeno stando alle parole di Carlo Tavares, amministratore delegato di Stellantis. Andiamo con ordine. La Panda, affettuosamente ribattezzata “Pandino” da molti, è indiscutibilmente una delle automobili italiane più rappresentative, al pari della Fiat 500. Con oltre quarant’anni di storia e milioni di unità vendute, la sua popolarità non mostra segni di cedimento. Da anni, infatti, la Panda domina le classifiche di vendita in Italia. Il motivo? Un mix vincente di prezzo accessibile, design distintivo e grande affidabilità. Ma, stando alle ultime voci, questa success story potrebbe subire un brusco stop.
Molti italiani non considerano la Panda solo una macchina, ma un pezzo di storia e di cultura italiana. Chi di noi non ha avuto, o avrà, un’esperienza di guida a bordo di un “Pandino”? Eppure, sembrerebbe che fare troppi piani futuri con questa amata quattro ruote possa rivelarsi un azzardo.
La minaccia incombente? L’arrivo dell’Euro 7, il nuovo pacchetto di normative europee mirate a limitare le emissioni dei motori tradizionali. Con l’obiettivo finale di passare a una mobilità completamente green entro il 2035, queste nuove regole, destinate a entrare in vigore a breve, potrebbero tradursi in un aumento dei costi di produzione e, quindi, dei prezzi di vendita, un cambiamento non proprio ben accolto in un periodo difficile per l’industria automobilistica.
Carlo Tavares di Stellantis ha parlato chiaro: “La nuova normativa mette a rischio la Panda, che è un pezzo della nostra storia e del nostro modo di vivere”. La situazione sembra critica e Stellantis non esita a sottolineare la mancanza di supporto da parte del governo italiano.
Con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni, sembra paradossale approvare nuove regole che avrebbero una durata così breve, se il futuro è chiaramente elettrico. La domanda sorge spontanea: ha senso imporre nuove restrizioni, quando l’obiettivo è già chiaro e definito per il 2035?
L’ottimismo sembra vacillare, e c’è anche il timore che queste normative possano ostacolare i piani ambiziosi di Stellantis di far tornare l’Italia a produrre almeno un milione di veicoli all’anno. Tavares è determinato: “Possiamo raggiungere l’obiettivo, ma abbiamo bisogno di sostegno. Se non proteggiamo prodotti iconici come la Panda, non possiamo essere chiamati a produrre un milione di veicoli”. La domanda che resta è: stiamo veramente per dire addio alla Fiat Panda? Solo il tempo dirà.