Quando si tratta di cambiare i pneumatici della propria auto, spesso ci si chiede quale sia la scelta migliore per il proprio veicolo. In Brasile, per aiutare gli automobilisti, Inmetro ha introdotto da oltre dieci anni un’etichetta obbligatoria per ogni pneumatico venduto.
Questa etichetta fornisce informazioni su tre aspetti cruciali: consumo di carburante, sicurezza in frenata su superfici bagnate e livello di rumore. Ma ci sono altri fattori da considerare quando si sceglie un pneumatico.
“Ogni pneumatico ha uno scopo specifico. Per esempio, se si percorrono spesso strade sterrate, bisognerebbe optare per un pneumatico con una trazione eccellente, a prescindere dalle indicazioni dell’etichetta. Per la guida in città, la durabilità potrebbe essere la priorità. Sono molti gli elementi da valutare, come lo stile di guida e il tipo di terreno”, suggerisce Roberto Falkenstein, esperto di Pirelli per l’America Latina.
Presso Pirelli, ad esempio, ci sono diverse linee di pneumatici come Cinturato P1, Scorpion ATR e Chrono. Sebbene possano sembrare simili nelle specifiche, sono progettati per esigenze diverse: il primo per la città, il secondo per percorsi off-road e il terzo per veicoli da trasporto.
Quando si cambiano i pneumatici, è essenziale osservare l’indice di carico e la velocità indicati sul lato. Pirelli raccomanda, inoltre, di mettere i pneumatici nuovi sull’asse posteriore e di utilizzare pneumatici della stessa dimensione e marca in tutte le ruote.
“Le case automobilistiche scelgono pneumatici specifici per ogni modello, cercando l’equilibrio tra comfort, reattività e durabilità. Per questo è fondamentale sostituire i pneumatici con quelli omologati”, afferma Falkenstein.
Se, nonostante queste indicazioni, si ha ancora difficoltà nella scelta, l’etichetta Inmetro può essere d’aiuto. Questa classifica i pneumatici da A a F, dove A indica le migliori prestazioni. Ad esempio, un pneumatico con valutazione E consuma il 6% in più rispetto a uno valutato A. Per la frenata, la differenza tra un pneumatico E e uno A può essere di otto metri in meno nella distanza di arresto.
“Queste informazioni possono fare la differenza, sia in termini di sicurezza che di economia. L’etichetta Inmetro è uno strumento prezioso, ma bisogna saperla interpretare e utilizzare”, conclude l’esperto di Pirelli.